Una “popolazione” di 540 fra atleti e tecnici, 9mila pernottamenti complessivi sul territorio regionale del Friuli Venezia Giulia – familiari, tifosi, addetti ai lavori e procuratori da tutto il mondo – centinaia di migliaia di contatti sui canali social da tutto il pianeta, e un indotto simato di poco meno di 1 milione di euro a beneficio del territorio. Sono le cifre – snocciolate con comprensibile orgoglio dal responsabile del comitato organizzatore, Nicola Tommasini – fatte registrare dall’ultima edizione del Torneo delle Nazioni di calcio giovanile di Gradisca d’Isonzo, e che mercoledì sera ha vissuto all’hotel Franz della cittadina isontina il momento della serata di gala con istituzioni, partner e sponsor condotta da Stefano Ceiner. Un modo per dire “grazie” a chi ha reso possibile l’edizione della ripartenza post Covid ma anche per gettare uno sguardo sull’immediato futuro: un nuovo logo, ancor più collegato al territorio (“Abbiamo un’identità unica che risale al momento storico dell’allargamento a Est dei confini Ue, nulla a che fare con altri tornei giovanili che si svolgono in regione” è stato ribadito) l’ufficialità che le kermesse maschile e femminile torneranno a svolgersi in contemporanea nel medesimo periodo (fine aprile 2023) e un’anima sempre più green: eliminato l’utilizzo di plastica e carta. Nel corso della serata è stato inoltre presentato dal direttore del torneo, Massimo Piubello, il progetto Business Care che vedrà la manifestazione e le realtà produttive del territorio lavorare ancor più continuativamente fianco a fianco per diversi eventi in avvicinamento alla kermesse. Presenti alla serata il presidente regionale del Coni Giorgio Brandolin (“Doveroso ringraziare i partner del Torneo delle Nazioni per il sostegno dato ad una visione complessiva di responsabilità sociale. Contribuire al benessere delle comunità locali facendo sistema è fondamentale”), il vicepresidente Figc FVG Fabrizio Chiarvesio, il consigliere regionale Antonio Calligaris, il sindaco di Gradisca d’Isonzo Linda Tomasinsig.
Photo Credit: Pierluigi Bumbaca